Stephen King: l’epica saga sbarca al cinema

Esce il 10 agosto al cinema “The Dark Tower – La torre nera”. Il film – mix di fantasy, fantascienza, horror e western – trae spunto dalla saga di Stephen King.

La torre nera: trama

Nella moderna New York, un ragazzo di nome Jake è tormentato da strani sogni e visioni che lo costringono a rivolgersi a uno psichiatra. Le principali immagini visualizzate dal ragazzo, tra le varie poi disegnate anche su carta, sono quelle di un pistolero, di una torre nera e di un uomo in nero, oltre che di molta gente morire.  Nella nuova realtà, chiamata Medio-Mondo, Jake si unisce quindi alla missione di Roland (Idris Elba), alla quale si rende presto conto di essere stato predestinato a farne parte. L’obiettivo dei due sarà quello di salvare Medio-Mondo raggiungendo la torre nera, una leggendaria struttura in grado di dominare il tempo e lo spazio, prima che cada nella mani del malvagio stregone Walter Padick (Matthew McConaughey). Sul loro tortuoso cammino non manca la presenza di misteriosi personaggi e vari mostri.

La torre nera: caposaldo dei romanzi di Stephen King

“Ho cominciato a scrivere La Torre Nera che avevo 22 anni, subito dopo aver terminato gli studi al college – racconta Stephen King, che ha concesso la regia a Nikolaj Arcel -. Perciò si può dire che mi ci è voluta un’intera carriera. Ho iniziato presto a rendermi conto che avevo in mente tutti i personaggi relativi al Medio-Mondo, il mondo de La Torre Nera. Che poi è diventato il fulcro del mio universo immaginario: i personaggi che apparivano in altri libri, li vediamo ne La Torre Nera e viceversa”.

La torre nera: ispirazioni

“Ho subito molto l’influenza de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, nonostante non vada pazzo per elfi, orchi e alberi che camminano – spiega King -. Però mi è piaciuto molto quello che ha scritto Tolkien. All’incirca nello stesso periodo, ho visto il film Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone (il capolavoro è del 1966, ndr) e l’uomo senza nome di Clint Eastwood mi ha fornito l’ispirazione. Poi c’è stata anche una poesia di Robert Browning, Childe Roland alla Torre giunse, che ho usato per dare il via a questo fantasy epico. Ho scritto il verso L’uomo Nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì, ma non sapevo dove vivesse, né cosa fosse il Medio-Mondo, o che relazione avesse con il resto del mondo”.

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